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PROGETTO VITISEL: FINALITA'
Negli ultimi anni, con l'evoluzione del gusto dei consumatori e la variazione delle richieste del mercato orientate verso le varietà di uva senza semi (apirene o seedless), Veduta vigneto sperimentale con diverse varietà apireneè stato necessario riqualificare il ruolo italiano, e pugliese in particolare, nel settore dell'uva da tavola, per poter rispondere adeguatamente ai bisogni della filiera viticola, migliorare il rendimento delle produzioni e ottenere una maggiore competitività sui mercati. Per conservare il suo primato con 10 milioni di quintali prodotti su 47 mila ha di superficie coltivata (ISTAT 2008), la Puglia ha dovuto attuare una conversione produttiva. Il rinnovamento varietale, utile per ampliare la piattaforma delle varietà , ha dato, tuttavia, risultati spesso deludenti, in quanto le varietà di uve apirene sostitute delle tradizionali uve con seme, provenendo da altri areali produttivi, non sono riuscite ad adattarsi ai nostri ambienti pedoclimatici ed esprimere al meglio le proprie potenzialità genetiche. L'adattabilità all'ambiente, infatti, è fondamentale affinchè la scelta varietale sia economicamente vantaggiosa. Allo scopo di ottenere nuove varietà apirene adatte all'ambiente pedoclimatico mediterraneo e con caratteristiche morfoproduttive e nutrizionali migliori delle varietà già coltivate e commercializzate, sono in atto sul territorio pugliese attività di ricerca e sperimentazione da parte dell' Ente di Ricerca per l'uva da tavola e vitivinicoltura di Turi - il CRA-UTV - e dell'impresa ospitante - Agrisoil srl di Bisceglie.
Dal 1990, infatti, l'Agrisoil, ad opera del dr. Stefano Somma, sta svolgendo un programma di innovazione varietale dell'uva da tavola, i cui obiettivi varietali sono stati individuati dopo un'attenta analisi dei bisogni di produttori, addetti alla commercializzazione e consumatori. Il programma ha già prodotto la nuova varietà apirena "Apulia", selezionata da un primo gruppo di incroci che sta ottenendo ottimi risultati. Attualmente l'impresa ha ottenuto un secondo gruppo di incroci, circa 80 piante, allevate in serra con tecniche di coltivazione idroponica per i primi 3 anni e successivamente trasferite in pieno campo in una stazione sperimentale. A questo punto si inserisce il progetto VITISEL con lo scopo di seguire la successiva fase di sperimentazione per la valutazione attitudinale degli incroci. Quelli considerati più meritevoli sulla base delle caratteristiche analizzate, saranno avviati alla coltivazione in campi-pilota realizzati in areali diversi e caratterizzati da condizioni pedoclimatiche e colturali diverse al fine di verificare la stabilità dei parametri colturali considerati, sia nel tempo che nello spazio. Il progetto VITISEL costituisce una significativa innovazione di processo in grado di abbreviare i tempi e favorire la dinamicità del programma di miglioramento genetico in atto.
dr.agronomo Chiara Mariarosaria Colamartino

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